a cura di Giovanni Di Bella
DA PORTO MILITARE DELLA ROCCA A SEDE DELLA “UNIONE NAUTICA VERBANESE” (1439-1899)
L’originaria sede della “Nautica” è sorta agli inizi del Novecento all’interno del Porto del soccorso della Rocca fatto costruire da Vitaliano Borromeo nel 1439. Destinata ad «accogliere flottiglie e imbarcazioni e mantenerle al sicuro dalle incursioni dei nemici, da onde e flutti», la darsena subì nei due secoli successivi ampliamenti che ne modificarono solo parzialmente l’iniziale forma di pentagono irregolare. La struttura portuale, collegata alla Rocca dalla Strada segreta, era inserita nel sistema di fortificazioni della soprastante Porta del Sasso. Nel progetto quattrocentesco l’accesso al porto da sud-est era protetto da un’unica torre merlata, coperta con tetto in coppi, alta circa 23 metri e larga 8. La merlatura era prevista per l’intera murata della darsena. Al 1529 risale la costruzione della torre rotonda, con cannoniera, fatta erigere dal conte Giberto II. Nel corso del XVI e XVII secolo l’alta torre quattrocentesca, facile bersaglio per le artiglierie nemiche, venne ribassata e la darsena assunse la forma definitiva che mantenne fin circa alla metà dell’Ottocento.
Alla metà del Seicento il porto era dotato di una seconda torre (verso Meina) di forma rettangolare, mentre sulla terraferma venne eretta una torre quadrata a difesa della murata meridionale verso il borgo. Dalla metà del XVIII secolo la funzione accessoria di peschiera prevalse sulla destinazione iniziale di Porto del soccorso, come viene attestato anche sulla Mappa Teresiana del 1722. Dopo la demolizione della Rocca decretata da Napoleone la darsena, restituita ai Borromeo, subì un lento ma inesorabile degrado. Si trasformò in stagno maleodorante e luogo di accumulo di materiali depositati dalle piene del lago. Il progressivo insabbiamento e le nocive esalazioni obbligarono il sindaco di Arona a chiederne l’interramento a Giberto V Borromeo che preferì, invece, concedere alla Comunità di Arona in enfiteusi perpetua l’intera superficie dell’antico porto (1834). Nella seconda metà dell’Ottocento la vasta area, completamente interrata, fu utilizzata dalle lavandaie come stenditoio di panni fino al 1899, quando un gruppo di amici progettò di fondarvi una società nautica.
COS’È RIMASTO DELL’ANTICA STRUTTURA PORTUALE
Il perimetro che racchiude l’attuale complesso della “Nautica” coincide con l’area occupata dalla darsena/peschiera fino al XIX secolo. Tra i resti più significativi e facilmente osservabili troviamo l’innesto nella rupe del molo verso Meina (vedi planimetria, 1), la torre angolare della metà del Seicento (2), il molo di levante che unisce le due torri conservato anche sotto la balconata sul lago (3), la torre rotonda gibertiana con la targa marmorea abrasa (4). E ancora: tracce del basamento della torre nell’angolo di sud-ovest inglobate alla base dell’attuale Rampa (7), un tratto del molo settentrionale in parte nascosto dal sovrastante terrazzo della torre angolare e, sul lato sinistro dell’accesso alla spiaggia delle Rocchette, parte della muraglia che chiudeva il porto verso ponente. Un cordolo a sezione semicircolare (redondono) in pietra d’Arona correva lungo le murate ed era collocato anche sulle torri, a metà circa della loro altezza.
LA FONDAZIONE E L’INAUGURAZIONE DELLA SEDE (1899-1901)
L’Unione Nautica Verbanese Pro-Arona venne fondata nel 1900 con l’intento di coltivare il canottaggio, i bagni, il nuoto e di organizzare feste di carattere sociale pubblico. Sorse sull’area ricevuta dalla Giunta Comunale in enfiteusi dai Borromeo e poi concessa all’Unione Nautica per 29 anni rinnovabili. La sede fu inaugurata il 13 luglio. Il progetto prevedeva la realizzazione di tre padiglioni (il centrale, adibito a salone) e di un’ampia tettoia. Il campo per il lawn-tennis aveva un orientamento perpendicolare (ovest-est) rispetto al lago. Per promuovere la nuova struttura sportiva e col sostegno della Gazzetta dello Sport vennero organizzate per il 24 e 25 agosto del 1901 due giornate di regate nazionali e di gare di nuoto. In occasione dell’evento Sua Altezza Reale, la Duchessa di Genova, donò una coppa particolare, un “saxe”, mentre il comitato organizzatore realizzò un conio speciale per le medaglie. Venne pure stampata una cartolina postale che riproduceva la sede vista dal lago. Uno dei più famosi disegnatori dell’epoca, Carlo Linzaghi, riprodusse l’evento sulla copertina del settimanale Il secolo illustrato della domenica 1 settembre 1901.
COSA RIMANE DELL’ANTICA SEDE DELL’UNIONE NAUTICA
Della sede inaugurata nel 1901 rimangono poche testimonianze, come il padiglione in prossimità dell’ingresso, unica struttura sopravvissuta ad un secolo di trasformazioni. L’edificio si sviluppa in senso trasversale rispetto al lago ed ha ospitato per molti decenni il Circolo Tennis. La sua originaria struttura si coglie tuttavia con difficoltà nel fronte a lago, essendo stata inglobata dall’atrio dell’attuale salone. Ad attestarne la sua antichità contribuisce la mantovana in rame, cioè la finitura posta all’altezza della linea di gronda sul lato meridionale dell’edificio. Sotto il colmo del tetto è stato riportato allo splendore di inizio secolo il logo dell’Unione Nautica che presenta due remi incrociati con un salvagente al centro, il tutto incorniciato da una greca con i colori sociali: bianco e azzurro (il logo appare modificato sulla carta intestata). Si è anche conservata la scritta Unione Nautica Verbanese visibile sotto la balconata a lago antistante il salone come pure il corrimano in ghisa che affianca la scalinata d’accesso alla torre rotonda di Giberto II.
I CIMENTI INVERNALI E LA CANOTTIERI ARONA
Tra le manifestazioni sportive più importanti svoltesi nella Nautica fino alla metà del Novecento è doveroso ricordare i cimenti invernali, cioè i tradizionali tuffi nelle fredde acque che costituivano una moda dell’epoca non solo aronese. Il primo evento documentato risale al 14 febbraio del 1915, ma dopo la pausa della Grande Guerra la tradizione riprese nei decenni successivi per proseguire fino ai nostri giorni anche se in località diversa della città. Protagonista indiscusso di decine di cimenti invernali a Arona, a Milano e in altre città soprattutto lombarde fu Peppino De Micheli, che per anni militò nella Rari Nantes Milano.
Archiviate le regate di inizio secolo, il secondo e terzo decennio del Novecento furono caratterizzati dalle imprese dei vogatori della Canottieri, subentrata all’Unione Nautica nella gestione della sede. Due forti equipaggi locali diedero vita a memorabili gare della categoria quattro con, denominati Ciapel Ciapel e Gli Innominati. Avversari tradizionali furono gli equipaggi della Canottieri Intra battuti spesso dagli aronesi del fortissimo armo di Vitali, Giulio e Mario Guffanti, Cimelli e Rattaggi, timoniere. La tradizione del canottaggio dei Campionati Verbanesi proseguì, nonostante ripetuti periodi di interruzione, fino all’inizio del Secondo conflitto mondiale con le affermazioni dell’otto con.
IL NUOTO
Fra le attività previste dallo statuto allegato all’atto fondativo c’era anche la pratica e lo sviluppo del nuoto, sport che in Nautica si è praticato ininterrottamente fino al 1958. Risale al 1902 l’istituzione di una scuola di nuoto per i figli dei soci ma numerose erano le gare che vi si svolgevano durante la stagione estiva: dalle Feste nazionali del nuoto ai Campionati del Lago Maggiore riconosciuti dalla Rari Nantes Italiana (antico nome della F.I.N.); dalle gare indumentali alle qualificazioni e semifinali della Coppa Scarioni, dalle gare internazionali a quelle nazionali come la Traversata del lago. Nell’elenco dei tesserati e degli atleti figuravano già negli anni Venti numerose ondine. Fra le manifestazioni natatorie degli anni Cinquanta particolare rilievo ebbero le sette edizioni del Trofeo “Riccardo Ponti” (Doppia traversata di Arona: Nautica-Imbarcadero-Nautica) istituito in memoria dell’atleta, dirigente, organizzatore instancabile e corrispondente della Gazzetta dello Sport. Fra i nuotatori aronesi che si distinsero negli anni Cinquanta e Sessanta ricordiamo Angelo Leone, Vittorio Lavrano, Vittorio Ferrari, Giulio Albertalli, Sandro Saini, Giuseppe Rossi e Aldo Visconti.
IL TENNIS
Il primo campo di tennis venne tracciato all’interno del perimetro della Nautica già nel 1901 ma il Tennis Club venne ufficialmente costituito solo nel 1925 sotto la presidenza di Alberto Isenburg. Nel 1933 fu firmata la prima convenzione col Comune che concesse per 9 anni l’uso della struttura. Dopo la Liberazione il Circolo si ricostituì sotto la presidenza di Gian Filippo Usellini, che si avvalse della collaborazione di Pier Giorgio Aghemio, Nini Marini e Gaetano Villani. Furono organizzati tornei sociali ma anche esibizioni dei migliori tennisti italiani. Negli anni Cinquanta si disputarono numerose coppe, come la Coppa Antongini. Confluito nel Circolo Nautico Arona, il Tennis Club poté disporre all’inizio degli anni Sessanta di un secondo campo di gioco. Furono gli anni della partecipazione alle Coppe Porro Lambertenghi e Facchinetti. Oltre a Marini e Villani si distinsero Marconcini, Galazzi, Virgilio Leva, Asnaghi e Del Bono. Particolare attenzione fu rivolta al settore giovanile con l’organizzazione di corsi polisportivi tenuti da maestri federali. Fra i giovani ospiti nei vari tornei scesero in campo, future promesse della nazionale azzurra, Gilardelli e Bertolucci.
LA SCHERMA
Nel 1938 i locali della Nautica furono attrezzati per ospitarvi una scuola di scherma. Grazie all’esperienza del maresciallo Carlo Vismara si formarono squadre di validi schermitori nelle tre armi: spada, sciabola e fioretto. Alla fine degli anni Trenta primeggiavano Giuseppe Galli, Renato Thiella e Valentino Cermelli. Dal 1945 al 1958 nell’ampio salone e sul panoramico terrazzo si svolsero varie edizioni dei campionati aronesi, piemontesi e federali. Il Circolo Schermistico Aronese, che vantava campioni come Guazzoni e Rinaldi, ospitò spesso società “consorelle” piemontesi e lombarde e perfino incontri internazionali, come quello contro la rappresentativa svizzera. Sulla pedana si poterono ammirare, per gli Azzurri, gli assalti dei campioni mondiali Delfino e Ferrando, per la formazione elvetica quelli dell’olimpionico Zappelli.
LA PALLANUOTO
Dopo la Liberazione e la ricostituzione dell’Unione Nautica Aronese, la pallanuoto entrò “di diritto” fra gli sport della Nautica. La prima amichevole si disputò nel 1946 nello specchio d’acqua antistante il muraglione di levante, ma per i successivi tre anni gli aronesi, ancora privi di esperienza, si accontentarono di partecipare a tornei con le squadre del basso lago. Il rilancio si ebbe nel 1950 per merito della Rari Nantes guidata da Sandro Ferrari, coadiuvato da Guazzoni, dal “Pepp” De Micheli e da Rinaldi. La squadra partecipò per molti anni al Campionato di serie C, I girone, schierando fra i pionieri i fratelli Parenzan e Ferrari, Lavrano, Cappellini, Visconti e Marini. Dalla Rari Nantes si scisse nel ’55 la Natator che continuò a partecipare al campionato di serie C; due anni dopo nacque il Gruppo Sportivo Ratti che poté utilizzare il campo di gioco della Nautica per una sola stagione. Nel 1958 con l’insediamento del Circolo Nautico Aronese la pallanuoto trovò ospitalità presso il Lido.
LO SCI NAUTICO
È stato merito del C.N.A. l’aver incluso nel 1958 lo sci nautico fra gli sport da divulgare e promuovere nella sede sociale. A scopo dimostrativo venne organizzato il “I Sci d’oro del Lago Maggiore” con la partecipazione di alcuni componenti la squadra nazionale. Negli anni successivi, sotto la guida del maestro federale Pietro (Peti) Zarini e grazie agli estenuanti allenamenti nei campi di gara antistanti la Nautica, molti giovani e giovanissimi soci del Circolo si imposero a livello nazionale ed europeo. Negli anni Sessanta la Nautica divenne anche sede di una scuola nazionale dalla quale, forti di un’esperienza maturata in competizioni ad alto livello tecnico, uscirono campioni come Marina e Massimo Marini, Francesca e Bernard Champignoux, Anna Maria e Max Hofer, Sivia Terracciano e Sergio Pea, per citarne solo alcuni. Molti di questi atleti tra la fine degli anni Sessanta e la metà del decennio successivo scrissero il loro nome sull’ albo d’oro di tanti Trofei e Criterium internazionali, conquistando numerosi titoli nazionali di categoria nei campionati italiani ed europei.
Pagina aggiornata il 29/03/2024