Villa Cantoni

Cartellonistica realizzata ad opera del G.A.S.M.A (Gruppo archeologico storico mineralogico aronese) e del Lions Clubs International ARONA STRESA LIONS CLUB - approfondimento

Articolo di Carlo Manni


Il commendator Angelo Cantoni nel 1873 acquistò dalla Famiglia Borromeo il terreno contiguo al palazzo omonimo, su cui si alzava un caseggiato ospitante “magazzini, legnaia e tinaia” e altri corpi addossati al palazzo stesso, per costruire una sontuosa villa. (Le sue iniziali sono scolpite nel granito dei cancelletti d’ingresso). Fu poi Vittorio, il figlio ingegnere, a realizzare l’opera nel 1883.

Probabilmente già in quella circostanza si sconvolsero ulteriormente tracce archeologiche di un piccolo nucleo umano del Bronzo Finale (XI – X sec. a.C.), prima testimonianza di vita nell’area della futura città. Frammenti ceramici e forme di fusione per bronzi infatti sono stati raccolti in occasione dei recenti scavi edilizi nel parco della villa.

L’edificio, di sobrie ma eleganti forme ecclettiche di ascendenza neorinascimentale, era internamente ornato con decorazioni e scene d’ispirazione orientale e classiche (in gran parte perdute) del pittore veneto Giacomo Casa (m. 1887). Una torretta belvedere spiccava sopra l’edificio. Sul fronte panoramico affacciato al lago un’ampia terrazza semicircolare ricopre cinque grotte artificiali con vasca centrale, aperte verso il giardino.

Addossata al Palazzo Borromeo, sul lato della corte, fu allora ristrutturata a chalet con una struttura lignea una preesistenza oggi ulteriormente trasformata. Il parco dotato di fontana e ricco di alberi esotici (cedri dell’Himalaya, abeti, cipressi di Lawson, ligustri, palme, camelie ecc.) scendeva verso il lago con avvolgenti viali.

Nel 1910 l’altro figlio del fondatore, Tullo Cantoni, nobilitatosi come conte Mamiani Della Rovere, costruì sulla riva uno scenografico approdo con due torrette, raccordandolo visivamente al di qua della via pubblica ad un secondo ingresso con portineria, scale e fontana. Tullo Cantoni, che alternava la sua residenza con quella di Roma, fu sindaco e benefattore della città, come già lo era stato il padre.

Una lapide murata nell’edificio ricorda che il 29 agosto 1907 in occasione delle Grandi Manovre militari nell’Alto Piemonte furono ospiti della grande villa il Conte di Torino Vittorio Emanuele, figlio del Duca d’Aosta e il ministro della guerra Ettore Viganò.

Nel settembre 1943 la famiglia ebrea dei Cantoni fu vittima delle stragi naziste: Vittorio Angelo, e Irma Finzi, figlio e moglie di Tullo, furono arrestati e fucilati. La moglie di Vittorio abbandonò la villa, che negli anni ’60 ospitò il locale Istituto Tecnico S. Carlo. Caduta poi in degrado fu venduta a fine ‘900 e ristrutturata nel 2017 – 2020 con il mirabile risultato oggi sotto gli occhi di tutti.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA:

Decorazione di un soffitto

Decorazione di un soffitto

Villa Cantoni nel '900

Villa Cantoni nel ‘900

Decorazione di un soffitto

Decorazione di un soffitto

Panoramica dei reperti

Panoramica dei reperti

Selezione di ceramiche dell'XI - X sec.

Selezione di ceramiche dell’XI – X sec.

Villa Cantoni oggi

Villa Cantoni oggi

BIBLIOGRAFIA:
A. Vincenti, G. Pacciarotti, P. Spinelli, Le ville della provincia di Novara, Milano 1989 (esaurito);
C.Manni, Villa Cantoni svela le origini della prima Arona,inAntiquarium Medionovarese, VIII, Arona 2019, pp. 82 – 100 (reperibillità: 0322 44537).

Pagina aggiornata il 21/03/2024

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