In via Federico Borromeo, non lontano dalla chiesa di Santa Maria, in un luogo di antico insediamento sorge la chiesa di San Giuseppe: scavi condotti negli anni settanta sotto il pavimento hanno portato alla luce i resti di un forno tardo-romano per la fusione del bronzo. Durante il basso medioevo qui si trovava un edificio sacro dedicato a Sant’Eusebio. Carlo Borromeo nel 1582 riunì in questa sede la confraternita del Santissimo Sacramento e quella di San Giuseppe, i cui titoli si aggiungevano a quello di Sant’Eusebio.
La prima descrizione dell’oratorio è del 1602, negli atti della visita pastorale di Federico Borromeo. In quel momento l’oratorio appariva costituito da una sola navata con coro retrostante.
Nel 1631 la confraternita di San Giuseppe ottenne di costruire un nuovo coro a sinistra dell’altare, che fu arretrato contro il muro di fondo. Nella seconda metà del XVI secolo a destra dell’altare maggiore fu costruito il vano rettangolare con il coro poligonale. Esternamente il nuovo ebbe forma semicircolare, ripartita in specchiature rettangolari da lesene.
La facciata del 1914, su progetto del geometra Luigi Angellotti, si ispira ai prospetto della vicina chiesa della Santissima Trinità e presenta due lesene impostate su un alto zoccolo (ordine gigante) che reggono un frontone triangolare.
Di notevole interesse è l’interno della chiesa, soprattutto per gli arredi lignei che vi sono conservati. L’altare maggiore con il tabernacolo e l’ancona d’altare, la cantoria e i seggi corali rappresentano un complesso unico nel panorama artistico aronese, un tempo molto ricco di lavori di scultura in legno di questo livello, molti dei quali oggi perduti. Stilisticamente tutti questi arredi sono databili alla metà del XVII secolo, benché collocati nel secolo successivo.
BIBLIOGRAFIA:
ARONA NELLA STORIA, edizione promossa dal Comune di Arona interlinea edizioni, in collaborazione con il G.A.S.M.A.
Pagina aggiornata il 21/03/2024