Convento della Purificazione (1590 – 1811)

Cartellonistica realizzata ad opera del G.A.S.M.A (Gruppo archeologico storico mineralogico aronese) e del Lions Clubs International ARONA STRESA LIONS CLUB - approfondimento

Articolo di Carlo Manni


Nel 1590 in un isolato affacciato sull’attuale corso Cavour poche stanze ospitarono le fondatrici del convento femminile della Purificazione della Beata Vergine Maria nato a seguito dalla vocazione dell’aronese Clemenza Ruga, sostenuta dalla contessa Margherita Trivulzio Borromeo, dal figlio cardinal Federico, dai Padri Gesuiti e dai Canonici aronesi.

La nascente congregazione fu ufficialmente sancita nel 1598 e raggiunse nei decenni successivi il numero massimo di una trentina di religiose. Esse avevano un oratorio interno (attuale bar di via Battisti), ma non erano di clausura. Ospitavano in collegio ed educavano giovanette di buona famiglia e istruivano gratuitamente in una loro aula le ragazze aronesi.

Nel ‘600 e ‘700 il convento si espanse a quasi tutto l’isolato grazie a lasciti e acquisti di ambienti preesistenti e ad edificazioni e sopraelevazioni. (Il convento disponeva infatti di un patrimonio crescente che arrivò a contare 15 masserie e altri beni nell’Aronese). Da un’iniziale ala dotata di ampio giardino si giunse infatti ad un vero chiostro quadrilatero con due o più piani, affiancato da una seconda corte di locali di servizio (magazzini, forno, torchio e cantina, granaio, ecc). Il complesso era servito anche dalla Roggia Molinara che lambiva l’esterno dei suoi muri settentrionali e successivamente da una seconda canalizzazione idrica interna.

Passati oltre due secoli però il regime napoleonico, dopo lunga agonia, preceduta da fastidi creati da milizie occupanti la città (requisizioni, produzioni forzate di pane nel forno conventuale, acquartieramento di soldati, ecc.), decretò la soppressione della congregazione e la confisca dei beni (1811). Le suore si dispersero e il complesso conventuale passò al demanio che lo lottizzò (1814).

Dopo oltre due secoli sono sopravvissuti ambienti originari di proprietà privata, come stanze e corridoi conventuali a volta, edicole mariane, scale con soffitti dipinti o a cassettoni, ecc.

Una pia traccia delle suore della Purificazione è custodita nella parrocchiale aronese: il busto del Cristo Redentore, scultura toscana cinquecentesca in cartapesta, che esse tennero come sposo divino e protettore e donarono infine ai fedeli aronesi.

GALLERIA FOTOGRAFICA:

Busto del Cristo Redentore

Busto del Cristo Redentore

Volta con Gloria di S. Luigi Gonzaga

Volta con Gloria di S. Luigi Gonzaga

Ricostruzione planimetrica del1811

Ricostruzione planimetrica del1811

Veduta aerea

Veduta aerea

Immagine di suora

Immagine di suora

Piantina

Piantina

Interno

Interno

 

BIBLIOGRAFIA:
GASMA – GRUPPO ARCHEOLOGICO, STORICO, MINERALOGICO ARONESE, Il convento della Purificazione di Arona 1590 – 1811, Arona 2018 (Reperibilità: 0322 44537)

Pagina aggiornata il 21/03/2024

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