La Rocca di Arona

Cartellonistica realizzata ad opera del G.A.S.M.A (Gruppo archeologico storico mineralogico aronese) e del Lions Clubs International ARONA STRESA LIONS CLUB - approfondimento

Articolo di Carlo Manni


La Rocca di Arona con la gemella Rocca di Angera costituisce un banco dolomitico generato dalla sedimentazione su un fondo marino circa 200 milioni di anni fa, ma emerso milioni di anni dopo, ai tempi dell’orogenesi alpina.

La Rocca fu abitata con continuità almeno dalla Tarda età del Bronzo (XIV sec. a.C.) fino all’epoca romana (IV sec. d.C.). I relativi reperti archeologici sono conservati nel locale Museo Archeologico insieme ad un eccezionale anellone in pietra verde del VI millennio a.C., unico oggetto neolitico proveniente dallo stesso luogo.

Nell’anno 999 si cita l’arce Arona, cioè la Rocca fortificata soggetta prima agli Arcivescovi ambrosiani (XI- XIII sec.) e poi ai Visconti di Milano (XIV- XV sec.). Fu distrutta nel 1263 e nel 1358 e poi ricostruita.

Questa iniziale fortezza doveva consistere in un recinto sommitale con la Torre dello stendardo e dei magazzini (la “Rocchetta”), una ridotta Piazza d’Armi, il Salone delle Armi, magazzini, alloggiamenti per la guarnigione, forno del pane, cisterne per l’acqua piovana e l’oratorio dedicato al patrono milanese S. Ambrogio.

Numerosi furono gli scontri per il possesso del castello soprattutto tra il Comune di Milano e gli Arcivescovi finché Ottone Visconti come arcivescovo prima e i suoi collaterali poi, come duchi di Milano, lo ebbero definitivamente. Il Duca Filippo Maria Visconti in seguito regolò i suoi debiti con Vitaliano Borromeo, banchiere e tesoriere ducale, infeudandolo di Arona e della sua Rocca (1439) e nominandolo conte (1445).

I Borromeo potenziarono la Rocca che difendeva parte del confine occidentale del Ducato e l’uscita del Lago Maggiore, dotandola di una triplice cinta muraria allacciata al borgo e rinforzata da nove solide torri. Essa era protetta da una guarnigione comandata dal castellano e servita da un porto militare sottostante collegato con una “scala segreta”, cioè coperta alla vista nemica.

In oltre tre secoli essa subì assedi, occupazioni e abbandoni da parte di Francesi, Spagnoli, Austriaci e Piemontesi, fino alla demolizione ordinata l’anno 1800 da Napoleone dopo la vittoria di Marengo per garantire il transito sicuro e più breve delle sue truppe verso il Sempione.

Tra i principali avvenimenti di allora si ricordano:

– 1523   Assedio francese di Renzo Orsini da Ceri rintuzzato per 37 giorni dal castellano Anchise Visconti;
– 1524 Secondo assedio: tradimento e resa dello stesso Anchise;
– 1538 Nascita di S. Carlo (secondo la tradizione locale) nella Camera dei Tre Laghi in Rocca;
– 1636-37 e 1644 Vani assedi franco-piemontesi;
– 1674,1689, 1737, 1739 Esplosioni dei magazzini delle polveri causate da fulmini;
– 1706 Espugnazione della Rocca da parte austriaca;
– 1798 Resa senza combattimento ai Napoleonici;
– 1800 Assedio e resa a seguito della battaglia di Marengo;
– 1807 Restituzione della Rocca ai Borromeo che la detengono ancora oggi.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA:

Ai piedi della camera di S. Carlo

Ai piedi della camera di S. Carlo

Torre Sarcinesca

Torre Sarcinesca

Rilievo planimetrico

Rilievo planimetrico

Modellino in legno sei- settecentesco conservato all’Isola Bella

Modellino in legno sei- settecentesco conservato all’Isola Bella

Anellone in pietra verde del VI millennio a.C.

Anellone in pietra verde del VI millennio a.C.

 

BIBLIOGRAFIA:
La Rocca di Arona. Mostra Storico – ambientale, catalogo a c. del Gruppo Archeologico Storico Mineralogico Aronese, Arona 1994. (esaurito)

Pagina aggiornata il 21/03/2024

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